Le placche aterosclerotiche compaiono diversi anni prima degli eventi cardiovascolari come l’infarto o l’ictus e ciò è stato dimostrato dalle autopsie eseguite sui giovani soldati americani morti nella guerra del Vietnam. L’aterosclerosi è una malattia sistemica, ovvero colpisce il corpo umano in più distretti: avere una placca in un qualunque punto implica un rischio aumentato di eventi cardiovascolari in generale. Tali placche possono oggi essere identificate precocemente in numerosi distretti del corpo umano, ovvero nell’aorta, nelle carotidi e nelle arterie femorali in modo rapido e non invasivo tramite ecodoppler vascolare.
L’aterosclerosi subclinica, ovvero la presenza di placche asintomatica, inizia molti anni prima e ci consente quindi di correre ai ripari e interrompere il lungo processo che può condurre alla comparsa di eventi.
Oltre alle placche è possibile identificare un aumentato spessore medio intimale (IMT) che a sua volta identifica un alto rischio cardiovascolare prima della comparsa delle placche. Numerosi studi hanno confermato che sia l’IMT che le placche sono in grado di prevedere un rischio aumentato di eventi.