Un paziente affetto da osteoporosi ha un rischio cardiovascolare aumentato.
E’ anche vero, viceversa, che un paziente affetto da una qualunque forma di malattia cardiovascolare ha un rischio aumentato di fratture osteporotiche. L’osteoporosi condivide con le malattie cardiovascolari molti fattori di rischio come l’età avanzata, la sedentarietà, il fumo e il diabete. Tuttavia, vi è una corrente di pensiero da noi condivisa che ipotizza che sia l’aterosclerosi che l’osteoporosi condividano alcuni meccanismi che le generano. In questo caso il meccanismo è dato dal fatto che il calcio, che dovrebbe depositarsi nelle ossa, si deposita invece nelle arterie dando il via o accelerando il processo aterosclerotico. Nel soggetto con osteoporosi alcuni test che trovate descritti in questo sito, come la rigidità aortica e la funzione endoteliale, appaiono alterati a dimostrazione che l’osteoporosi possiede un’importante causa circolatoria. Inoltre l’osteoporosi, come le malattie cardiovascolari, è ampiamente prevedibile intervenendo con esercizio fisico, corretto apporto alimentare di calcio, dieta a basso contenuto di proteine animali e specifiche concentrazioni di vitamina D.
Alla luce di queste tematiche complesse il cardiologo e ancora di più lo specialista della prevenzione cardiovascolare deve integrare la prevenzione dell’osteoporosi nel proprio bagaglio culturale per poter fornire un trattamento globale al suo paziente. Questi fondamenti di cui abbiamo parlato nell’articolo sono diffusamente presenti nel nostro ambulatorio, insieme ad un collega specializzato nella prevenzione e terapia dell’osteoporosi.