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Il calcio vascolare

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Molti pazienti che hanno avuto un evento o un problema cardiovascolare non hanno fattori di rischio o ne hanno pochi. Devono esistere altre condizioni ignote che producono eventi cardiovascolari. Tale argomento è in perenne fermento e molti fattori sono stati citati, ma pochi hanno dati sufficienti e plausibili per poter essere analizzati e usati nella pratica clinica. La ricerca ecografica delle placche consente anche di identificare il calcio vascolare che ha un potere predittivo di alto rischio assolutamente certo.

Le calcificazioni vascolari in qualunque vaso vengano reperite, identificano un rischio aumentato di eventi. Il metabolismo del calcio è un argomento estremamente complesso, tuttavia possiamo semplificare il tema fornendo alcune chiare indicazioni in merito a:

  • assunzione di supplementi di calcio
  • uso della vitamina D
  • uso della vitamina K2

In estrema sintesi, i supplementi farmacologici di calcio non devono essere usati per trattare o prevenire l’osteoporosi poichè vi sono dubbi che aumentino il rischio di infarto; vi sono eccezioni per rare malattie e in caso di calcio basso nel sangue.  Se un paziente assume calcio come supplemento farmacologico il cardiologo deve fare un’opera di bonifica che spesso genera conflitti, ma che non può essere evitata. La Vitamina D ha una infinità di funzioni cellulari che possono giocare un ruolo anche nel settore cardiovascolare e va tenuta in considerazione dal cardiologo. E’ quindi utile determinare la concentrazione di vitamina D nel sangue, evidenziando gli stati di carenza ed effettuando eventuale supplementazione. Tuttavia, va segnalato che ad oggi non vi sono indicazioni certe che integrare la Vitamina D riduca gli eventi cardiovasclari. Anche la vitamina K2 non può essere ignorata, poichè è l’unica sostanza naturale prodotta da lieviti contenuti prevalentemente nei formaggi, che esercita un ruolo protettivo nei confronti delle calcificazioni vascolari e articolari e che facilita il deposito di calcio nelle ossa.

La K2 svolge quindi un ruolo preventivo sia nei confronti delle malattie cardiovascolari che dell’osteoporosi. Non si devono quindi eliminare del tutto i formaggi nel timore di un loro effetto negativo sul colesterolo, ma assumerne una moderata quantità in modo selezionato. Sono inoltre a disposizione integratori che contengono la Vitamina K2, che devono tuttavia essere consigliata dal medico.